Tante sono le novità e le curiosità che Olio Officina Food Festival 2015 presenta a Milano, sempre nel meraviglioso Palazzo delle Stelline. Ne citiamo solo alcune per trovare poi lo spazio per altre.
Il tema è provocante: l’olio aiuta l’eros?
Certamente troveremo la risposta all’incontro di venerdì “Olio, aromi ed eros” con Giovanna Ruo Berchera, maestra di cucina: “Quanti colpi di fulmine devono un po’ della loro ragion d’essere a qualche misteriosa alchimia di profumi?
Gli afrori emanati dal corpo, le essenze con cui ci profumiamo come gli aromi emanati da un cibo, attraverso l’olfatto, giungono al cervello facendo riemergere ricordi, creando emozioni e possono anche suscitare reazioni in un determinato contesto ambientale. L’olio esalta e fissa le componenti aromatiche di erbe, scorze d’agrumi e spezie veicolandole al nostro palato e al nostro naso in primis e successivamente al nostro apparato digerente per migliorare la digestione e sentirsi leggeri e armoniosi per un dopo cena intrigante”.
Sempre venerdì 23 si parla di blend e del perché il termine italiano “miscela” sia impropriamente ritenuto qualcosa di cui vergognarsi nonostante l’Italia si sia imposta all’attenzione dei mercati internazionali proprio per la sua capacità di realizzare blend di oli. Nell’occasione si presenta il libro di Giovanni Zucchi sull’arte del blending, L’olio non cresce sugli alberi.
C’è un focus interessante, proposto da Olitalia, sulla “Frittura spiegata a chi non ne sa nulla”. Ne parlano esperti del settore che hanno approfondito il tema nell’ambito della ricerca, sulla base delle ultime evidenze scientifiche sull’argomento, e si propongono molteplici letture interpretative.
Bello l’approfondimento, oltre le illusioni delle mode, sull’importante ruolo dell’olio extravergine nelle diete. Ne parlano dietologi, nutrizionisti, biochimici e maestri di cucina.
Nella sezione “L’olio incontra gli chef, gli chef incontrano l’olio”, Carlo Spinelli esplora, sabato 24, tre espressioni di cucina – quella classica di Alessandro Negrini del Luogo di Aimo e Nadia, quella fusion di Wicky Priyan di Wicky’s Wicuisine, quella
popolare Giuseppe Zen di Mangiari di Strada – nell’atto di preparare una ricetta quando ci si deve confrontare con i condimenti da utilizzare.
Sul tema OLIO, PAESAGGIO E IDENTITA’ sarà fitto il calendario di incontri e dibattiti: giovedì 22, sulla biodiversità del paesaggio olivicolo nelle zone di confine e transregionali. Il territorio di produzione della Dop Garda – unica Dop transregionale in Italia – abbraccia tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige). Sono tutti uguali gli oli della Dop Garda? Degustazione di tre oli monovarietali Casaliva e di tre blend plurivarietali delle tre sponde gardesane.Un viaggio attraverso un’Italia olivicola estrema alla scoperta di areali produttivi poco conosciuti ed esplorati, come l’olivicoltura varesina con l’olio di Sant’Imerio. Un percorso che porta in luoghi possibili e impossibili dal Garda verso gli altri laghi lombardi, passando per il Piemonte e la Valle d’Aosta, con uno sguardo oltreconfine al Canton Ticino.
Presentazione, venerdì 23, dell’“Atlante degli oli italiani”, un volume illustrato di Luigi Caricato per le edizioni Mondadori, in esclusiva a Olio Officina Food Festival e dal 1° febbraio in libreria.
uova sezione di Olio Officina Food Festival affronta il tema della comunicazione del cibo proponendo contributi visivi e parlati. Venerdì 23 in sala Leonardo Emmanuel Grossi, storico della pubblicità televisiva e cinematografica italiana, commenta videoclip d’autore, spot televisivi e un cartone animato (Mo’ e la favola dell’olio extra vergine d’oliva) ispirati al tema oleario alla presenza degli stessi autori.
Il cibo comunica anche con le parole come testimoniano, sabato 24, i contributi di Roberto Perrone, autore dei romanzi “La ballata dell’amore salato” e “La cucina degli amori impossibili” firma gastronomica e sportiva del Corriere della Sera e Davide Oltolini, critico e giornalista enogastronomico.