Un giugno instabile e una situazione che appare tutt’altro che estiva, propone scenari complessi per l’agricoltura, all’insegna delle correnti fresche nordatlantiche.
Questo soprattutto nel Nord e Centro Italia. In questo momento la pianta d’olivo sta fiorendo, un momento delicato, dove la luce e il sole sono il vero nutrimento importante di cui la pianta ha bisogno. Come avevamo detto in un post precedente, la luce è fondamentale per la fotosintesi e l’induzione a fiore. Una chioma ben illuminata, che quindi è anche stata potata in maniera equilibrata, è più sana e produttiva e porta ad una resa più elevata in olio. I fattori ambientali cui la fotosintesi è maggiormente sensibile sono la luce, la temperatura e l’acqua. La luce, come abbiamo detto, è sorgente di energia: la temperatura ottimale per la fotosintesi è intorno ai 25-26°C. L’acqua è ulteriore elemento chiave: l’attività fotosintetica si mantiene costante quando la disponibilità di acqua nel terreno è al di sopra del 60%. Anche se l’olivo ha forte resistenza alla carenza d’acqua. Allo stesso modo l’olivo non ama gli eccessi idrici e di conseguenza soffre moltissimo per l’asfissia radicale da eccesso di pioggia. Perché l’acqua diminuisce la vitalità e la diffusione del polline nel vento. Ma anche venti forti e secchi ostacolano l’atto fecondativo. Prima però di dare un profilo definitivo a questa annata imprevedibile, mettiamoci nelle condizioni di essere ottimisti, aspettiamo fiduciosi l’arrivo dell’estate.